Mastoplastica riduttiva cosenza

Mastoplastica riduttiva

La “Gigantomastia” è una patologia largamente diffusa nella popolazione mondiale e l’intervento di “mastoplastica riduttiva” è tra quelli più eseguiti in “Chirurgia Plastica”. È molto difficile quantificare tuttavia il numero di questo tipo d’intervento in Italia.

La Gigantomastia di per se, oltre a rappresentare un problema di carattere “estetico”, può essere riconducibile ad una serie di alterazioni generali riguardanti la “postura statica”, dinamica ed il movimento, cifosi-lordosi dorsale e talvolta lombare, oltre ad avere dei risvolti psicologici non trascurabili.

Tutte le “pazienti” interessate da questa situazione patologica, trovano grande difficoltà a svolgere i movimenti più comuni della vita quotidiana come ad esempio dormire in determinate posizioni, effettuare alcune attività sportive, ecc.

Il peso delle mammelle è responsabile anche di altri fenomeni patologici, come l’approfondimento del solco provocato dalla spallina del reggiseno, spesso doloroso, che tende a divenire permanente a causa della progressiva perdita dei tessuti molli. Frequentemente le pazienti si lamentano di dolori alla schiena ed al collo. Arrossamenti e macerazioni del solco sottomammario sono la regola per queste pazienti.

 

A chi è rivolto l’intervento:

La mastoplastica riduttiva è un intervento chirurgico molto richiesto che viene eseguito per ridurre volumetricamente un seno eccessivamente grande, flaccido e/o ptosico (cadente), presente dalla gioventù o generalmente in pazienti in sovrappeso.

Esempi di pazienti candidate alla mastoplastica riduttiva.

 

L’intervento chirurgico:

L’intervento risulta essere semplice e il chirurgo può adottare valutando diversi fattori, quali grandezza del seno, grado di ptosi, larghezza della base del seno, ecc., diverse tecniche chirurgiche.

Al momento del consulto con il medico, questi vi illustrurà largamente i pro e i contro delle diverse soluzioni chirurgiche adottabili per il vostro caso clinico.

 

Indicazioni:

L’intervento è sconsigliato al di sotto dei 15 anni, la sua durata si aggira tra le 2-4 ore a seconda del grado di gigantomastia e delle tecniche effettuate. Nella chirurgia della riduzione della mammella, il chirurgo plastico si accingerà a riposizionare il CAC (complesso areola capezzolo) in alto ad una distanza naturale, eliminando la pelle, il tessuto grasso e ghiandolare in eccesso.

Esistono numerose tecniche chirurgiche che si basano sulla distanza del CAC, dal giugulo, dal grado di ptosi mammaria, ecc.

 

Fra le possibili complicanze dell’intervento si riscontrano:

– comparse di ematoma;

– infezioni alla mammella e zone limitrofe;

– sieroma;

– linfoadenopatia;

– diastasi delle cicatrici;

– asimmetrie.

 

Quanto tempo rimarrò in clinica?

La permanenza in clinica si aggira dalle dodici alle ventiquattro ore.

 

Che tipo di anestesia verrà eseguita?

L’intervento verrà eseguito in anestesia generale.

 

Cosa necessita prima dell’intervento?

Tutti i pazienti devono presentare esami ematochimici, ECG (elettrocardiogramma), Ecografia mammaria ed esami aggiuntivi (se ritenuti necessari dal medico) prescritti al momento della prima visita.

 

Cosa mi servirà dopo l’intervento chirurgico?

Al paziente verrà prescritta una terapia antibiotica, per 5-7 gg, un antidolorifico al bisogno e l’uso di un particolare reggiseno da indossare per due mesi (durante il giorno e la notte).

 

Sintomatologia nei giorni successivi all’intervento:

Nei giorni successivi all’intervento il paziente potrebbe avvertire un temporaneo indolenzimento della regione mammaria e degli arti superiori; l’eventuale dolore, può controllarsi facilmente con l’assunzione di antidolorifici al bisogno.

Saranno presenti ecchimosi e gonfiori che scompariranno dopo qualche settimana. A fine intervento al paziente sarà applicata una medicazione contenitiva che fisserà la posizione delle protesi. Tale fasciatura verrà rimossa dopo una settimana. Il paziente dovrà indossare un reggiseno idoneo a sostegno medio (di tipo sportivo) per un mese.