Revisioni mammarie

Revisioni mammarie

La mastoplastica additiva, la mastopessi e la mastopessi con protesi, rappresentano gli interventi chirurgici più richiesti; tuttavia il tasso di revisione chirurgica è una evenienza sempre più frequente. Esistono diversi motivi per cui le pazienti si rivolgono al chirurgo plastico per una revisione del proprio seno:

Contrattura capsulare: Si tratta di una condizione in cui il tessuto cicatriziale che si forma come meccanismo di difesa da parte del nostro corpo intorno alla protesi mammaria, tende ad indurirsi, determinando in molti casi, dislocazione delle protesi e dolorabilità. Il reale motivo perché si venga a formare questo tipo di condizione patologica non è del tutto conosciuto, si tratta sicuramente di condizioni predisponenti multifattoriali. In alcuni casi è possibile reperire (foto b) capsule cretacee legate anche alla rottura del silicone contenuto in vecchie protesi. L’approccio è sicuramente di tipo chirurgico ed è da considerarsi differente da caso a caso; in base alla condizione di partenza e al grado di contrattura, si può procedere con il tagliare la capsula (capsulotomia) o asportarla parzialmente o totalmente (capsulectomia); in molti casi è prevista la sostituzione delle protesi, anche con protesi in poliuretano quest’ultime ridurrebbero di molto il rischio di una nuova contrattura capsulare.

a)

b)

Cambio protesi:

Le motivazioni del cambio di protesi possono essere molteplici e vanno dalla necessità di sostituire degli impianti protesici lesionati o semplicemente datati, alla semplice volontà di aumentare o diminuire il volume mammario attuale, al desiderio di conseguire un risultato più naturale o un seno più alto. Dalla mia esperienza le pazienti che si rivolgono al chirurgo plastico per migliorare una condizione preesistente, cercano oltre che un miglioramento di tipo fisico soprattutto un aiuto per superare una condizione che le porta ad avere un forte disagio psico-relazionale. In questo tipo di situazione sarà fondamentale che le pazienti comprendano bene vantaggi e svantaggi di una chirurgia secondaria e soprattutto che siano psicologicamente pronte ad affrontare un secondo intervento.

 

“Per il chirurgo, Il ricambio protesico rappresenta una situazione non semplice da affrontare, ricca d’insidie, al contrario di quanto pensano molte pazienti”.

 

In molti casi non vi è una documentazione medica del precedente intervento, non si conoscono tipi di protesi e tecniche chirurgiche utilizzati, e personalmente penso che sia più semplice una mastoplastica primaria di una secondaria.

L’asportazione completa o parziale della capsula non garantisce che una nuova capsula possa formarsi nuovamente generando una nuova contrattura con le sue note complicanze. Indipendentemente da quali possono essere le motivazioni che hanno generato una contrattura, il trattamento chirurgico sarà sempre legato alle singole esigenze della paziente, con una metodica personalizzata.

 

Aumento del volume mammario:

Molte pazienti decidono di aumentare il volume mammario con protesi più grandi, più proiettate o più larghe perché insoddisfatte del risultato del precedente intervento, oppure perché desiderano un seno molto voluminoso che in prima istanza non era possibile realizzare per mancanza di copertura tissutale ecc.

Cambio di forma del seno (anatomica vs rotonda):

Sono molte le pazienti che decidono di cambiare forma al seno già protesizzato, passando da una forma anatomica a una rotonda o viceversa. Il gusto individuale della paziente o semplicemente la necessità chirurgica di una particolare situazione clinica può indurre a cambiare la forma delle protesi. La foto (a) in basso indica il caso di una paziente sottoposta a mastopessi additiva, alla quale erano state impiantate 2 protesi anatomiche da 335 gr; il seno di dx aveva riportato una rotazione della protesi a seguito di un sieroma. La paziente doveva essere sottoposta a revisione mammaria per riposizionare la protesi in posizione corretta, ma allo stesso tempo non voleva correre il rischio di una nuova rotazione che purtroppo non era escluso che potesse avvenire nuovamente. Pertanto si è optato insieme alla paziente di sostituire le protesi anatomiche con delle tonde più grandi perché la stessa paziente aveva espresso il desiderio di aumentare il volume del proprio seno.

Necessità di rialzare il seno: mastopessi.

In molti casi il seno tende a perdere volume per eccessivo dimagrimento, per la presenza di protesi lisce che non aderiscono bene alla capsula mammaria, per semplice cedimento dei tessuti o per gravidanze e allattamento. In questi casi può essere proposto alla paziente una mastopessi per rimodellare il seno e riposizionare in alto il complesso areola capezzolo.

 

 

Revisione delle cicatrici:

Molte pazienti si rivolgono al chirurgo per eliminare delle cicatrici slargate o cicatrici ipotrofiche o ipertrofiche. I trattamenti posso essere chirurgici con revisione della cicatrice, l’utilizzo del grasso autologo (lipofilling) ecc.